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...Un temperamento complesso, pieno di sfaccettature, applicato in ricerche
interdisciplinari. Pittore, scultore, progettista, designer,
inventore, musicista, fotografo, grafico. Lasciato il periodo
figurativo, ai tempi della Nuova figurazione, l'elemento portante del suo divenire artistico e'
stato, in quegli anni, l'espressionismo realistico, con particolari riferimenti ai cambiamenti
socio-culturali post-bellici. Nastro, da un ventennio conduce una ricerca sul linguaggio
spazio-gestuale, cromo materico;dove l'emotivita' creativa resta,
comunque, la liberta' intuitiva. I contrasti timbrici, tra toni caldi e
freddi, grumi materici e vibrazioni di luci, sono le pecularieta' primarie di un pittore che tutto enuclea in un tonalismo
composito, pervenendo ad una esaltante partitura per una grande sinfonia
surreale, fantastica; concreta nella fisicita' della materia policroma. Ed e' proprio in questa liberta' di schemi sensoriali che
l'artista, nello slancio irrazionale gesto-colore, trova i giusti rapporti per una euritmia pittorica spaziale. Come
scultore, Nastro ripercorre le traccie del ready-madi naturalistico di un Max Ernst surrealista:
reperti, oggetti vari, fuori del loro contesto storico, e tutto cio' che il tempo ha agitato sulla materia. Sull'abbozzo della forma primaria l'artista interviene con oculata
perizia, e sensibilita' fino a raggiungere un dato estetico formale verificabile; sovente fantastico ed enigmatico.
E sulla materia informe che l'artista scarica tutta la sua tensione creativa:
plasma, elabora e fa sua. E' la materia, l'archetipo primordiale che suggerisce l'idea. Ed ecco che Nastro
recupera, e si eleva, a significati scultorei di energia plastica che prescindono dai valori formali di un Lipchitz
post-cubista o di un naturalismo smaterializzato, ascetico di un Alberto Giacometti introspettivo:
valori, a volte "violentati" da elementi pop. Anche qui,
il riferimento dell'artista, con i suoi interventi, e'
palese, perentorio sulla commistione dei linguaggi; sul contaminato ed il
contaminante, sul vero ed il falso, antico e vecchio, natura e
recupero, il concreto e l'effimero.
Nella piu' ampia accezione di una analisi critica, le figure filiformi di
Nastro, i suoi umanoidi in movimento ritmico, si collocano nel linguaggio pittorico delle avanguardie storiche concretiste (Nastro e' un astrattista lirico autentico nella sua ricerca
informale, che i francesi definiscono <<tachisme>>).
Un Raffaele Nastro che, nel suo dinamismo creativo, vive il proprio tempo con tutti gli spiazzamenti e le implicanze
socio-politiche/mass-mediali di una societa' tecnologicamente avanzata.
(dib)
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